domenica 11 ottobre 2015

Creamy: l'infinita alterità di Posi e Nega e la ricerca del volto



Apriamo questo ciclo di interviste con un personaggio davvero interessante. Fa la sua prima apparizione in Giappone nel 1983. Due anni dopo, per la precisione il 3 febbraio del 1985, si fa conoscere anche in Italia. E’ una cantante, un'artista ma prima di tutto una grande sognatrice. Parliamo di Yū Morisawa, meglio conosciuta come Creamy. Bentrovata intanto…
Creamy: Grazie a voi dell'opportunità che mi date. Dopo tanti anni fa davvero un bel effetto essere ricordata.
In realtà nessuno mai si è dimenticato di te. Messi da parte i convenevoli, andiamo con ordine. Nasci a Tokyo, trascorri un'infanzia tranquilla ma sin da piccola sei una gran sognatrice. Quando la tua vita è cambiata? 
Creamy: Proprio così. Ho sempre sognato ad occhi aperti. Era il primo luglio del 1983. Quel giorno la mia vita è cambiata. Vivevo con i miei nel quartiere di Kurimigaoka. Ad un tratto ricordo che riuscii a scorgere nel cielo un'arca di cristallo. Incontrai il folletto Pinopino, proveniente dal pianeta Stella Piumata…
E cosa è successo?
Creamy: Mi ringraziarono per aver liberato l'arca da una tempesta di sogni. Mi venne donato un medaglione magico (a forma di portacipria) che mi ha consentito di avere poteri fantastici. Ma non fu l'unico regalo. Lo strano esserino lasciò sulla Terra anche due creature della Stella Piumata, Posi e Nega, dalle sembianze di due gattini.
Oggi a distanza di tanti anni torneresti a utilizzare il medaglione magico?
CreamyMa lo uso ancora… guarda: "pampulu-pimpulu-parim-pampùm, pimpulu-pampulu-parim-pampùm"
Ma non è successo nulla…
CreamyCome non è successo nulla. Guarda bene: "pampulu-pimpulu-parim-pampùm, pimpulu-pampulu-parim-pampùm"
Vorrei potere dire che vedo qualche cambiamento ma tutto sembra uguale. Non pensa che si sia esaurito il suo potere?
CreamyCrede che sia in preda ad un delirio? Funziona tutto e non si è esaurito nulla. Guardi senza pregiudizi: "pampulu-pimpulu-parim-pampùm, pimpulu-pampulu-parim-pampùm"
Parliamo di Posi e Nega. Quanto hanno influito nel suo percorso di crescita?
CreamyAllora finalmente ha visto che "pampulu-pimpulu-parim-pampùm, pimpulu-pampulu-parim-pampùm" funziona?
Certo.
Creamy. Sono felice. Posi e Nega sono per me l'immagine metafisica del possibile. Poiché l'uno, con la sua irriducibilità e alterità, è la rivelazione dell'infinito, dell'infinita alterità, che pure è presente e ci ispira, anche se non si svela compiutamente a noi.
Ho capito. Oggi cosa fa per vivere? 
Creamy. Essenzialmente porto avanti l'azienda di Toshio. Dopo aver fatto diversi viaggi  sulla Stella Piumata, avevamo inventato il varco interdimensionale tramite una pozzanghera. Purtroppo Toshio è morto annegando proprio in una di queste pozzanghere non collaudate.
Ci dispiace. Qualche desiderio per il futuro?
Creamy. Certo. Vorrei che la gente venisse a conoscenza del fatto che “pampulu-pimpulu-parim-pampùm, pimpulu-pampulu-parim-pampùm” altro non è che un acronimo. 
Grazie per essere stata con noi. A presto!
Creamy. “pampulu-pimpulu-parim-pampùm, pimpulu-pampulu-parim-pampùm”  

Holly: dal calcio al sostegno delle tesi copernicane



Prosegue il nostro ciclo di interviste. Oggi incontriamo una persona che ha fatto dello sport la sua ragione di vita. Ha spinto milioni di ragazzi ad una iniziazione collettiva nel mondo del calcio. Cari amici, parliamo con Oliver Hutton, soprannominato Holly…
Holly: Grazie per l'invito ma vorrei subito precisare una cosa. Il mio nome è Tsubasa Ozora. Non so per quale assurdo motivo in Italia mi avete cambiato il nome in Oiver Hutton… sinceramente preferirei il mio nome. 
D'accordo Holly… ops, Tsubasa.
Holly: Dovreste cambiare il nome anche all'inizio dei miei interventi, prima dei due punti. 
Vedremo di fare il possibile. Lei è stato un fuoriclasse del calcio giapponese. Cresciuto nella scuola Nankatsu, a 15 anni ha lasciato il Giappone per avventurarsi nel calcio brasiliano e, successivamente, diventa professionista in Brasile prima e in Europa poi. Una bella gavetta…
Holly: Esticaz… direi. Vorrei vedere chi riesce a fare quello che ho fatto io in pochi anni. Non sono riuscito a prendere neanche la terza media. Comunque non avete cambiato il nome in testa ai miei interventi…
Provvediamo subito con il cambio. Arriviamo a Benjamin Price. L'incontro con questo portiere imbattibile è avvenuto in Italia. Come giudica lo sport in questo nostro Paese?
Holly: il nome… potete modificare il nome prima della mia risposta?
Ok…
Tsubasa (Holly): …
Per favore lo lasci tra le parentesi… i nostri lettori potrebbero non capire.
Tsubasa (Holly): D'accordo. Dicevamo dello sport in Italia. Beh, avete un grande patrimonio in termini di spazi e clima. Ma non sapete sfruttarlo. Sono rimasto affascinato da pizza, pizzo e mandolino. Avete un marchio inconfondibile e riuscite a vendervi ovunque…
Non sono parole proprio belle. Andiamo al tema dell'intervista. Spesso il campo di calcio appariva durante gli incontri curvo. Questo ha nulla a che vedere con la teoria della Terra piatta?
Tsubasa (Holly): Nella sua domanda c'è la risposta. Siamo di fronte all'affermazione che ci ha permesso di potere vincere molti campionati. Correndo sul campo ci siamo accordi che la sfericità del rettangolo di gioco impediva una corsa agile a molti di noi. Oltretutto la visuale era sempre ostacolata. La visione della porta ci poneva nelle condizioni di riconoscere le orbite circolari e l'immutabilità dei cieli: il correttivo degli epicicli e quello degli eccentrici, per essere chiari.
Insomma, un vero e proprio sostegno alla tesi copernicana…
Tsubasa (Holly): Un superamento, direi. Copernico dovette attribuire alla Terra un terzo moto di declinazione, oltre a quello di rivoluzione attorno al sole e di rotazione attorno al proprio asse (declinationis motus), per rendere conto della invariabilità dell'asse terrestre rispetto alla sfera delle stelle fisse. Noi dovevamo solo segnare in porta.
Grazie Holly… ehm, Tsubasa. Un'ultima domanda: qual è la sua squadra italiana preferita?
Tsubasa (Holly): Il Pro Patria. Come dimenticare il campionato 2005-2006 con in panchina Gian Cesare Discepoli: quella stagione sconfisse in casa il Genoa per 4-3, imbattuto da oltre un anno.

Nanà Supergirl: vera risposta alle quota rosa sono le pantere

Nuovo appuntamento con le interviste possibili. Abbiamo con noi una donna che grazie ai suoi super poteri si è conquistata fiducia e benevolenza da parte di migliaia di persone. Parliamo di Nanà. Bentrovata.
Nanà: [sorride chinando il capo]
Non la si vede da parecchio tempo in giro. In cosa è stata impegnata durante questi anni?
Nanà: mi sono ultimamente dedicata insieme il Professor Ishikawa e Klondike ad un progetto di inserimento sociale per i misantropi. Si basa su un algoritmo in grado di calcolare l'intensità del sorriso di un uomo alla luce dell'oggetto che ha stimolato una simile reazione. Attraverso la riproduzione di queste circostanze siamo in grado di recuperare il misantropo e reinserirlo in società.
Davvero interessante. Ma ancor più interessante è il fatto che abbia cercato come partner per questa avventura scientifica e tecnologica quelli che un tempo sono stati suoi nemici, o meglio, antagonisti…
Nanà: deve ovviamente saper discernere la finzione di un cartone animato dalla realtà. In certi casi siamo di fronte ad un vero e proprio sdoppiamento di personalità che ci porta a non distinguere il vero dal falso. 
E Leonetto che fine ha fatto?
Nanà: Leonetto è stata la mia peggiore scelta. Ci siamo sposati subito dopo la fine della prima serie. Abbiamo comprato casa in Nuova Guinea e abbiamo avviato un agriturismo. Ovviamente a lavorare mi ritrovavo da sola. Lui era sempre dedito alla meditazione…
Vi siete lasciati?
Nanà: Macché, siamo sempre insieme. Non potrei mai…
Lo ama, vero?
Nanà: ma cosa va a pensare… mi serve per il raggiungimento di uno status accettabile per la società in cui viviamo. 
L'ultima domanda la riserviamo alla politica. In Italia si discute di quote rosa. Che ne pensa?
Nanà: ma mi facciano il piacere… non c'è nulla di più mortificante di una condizione d'obbligo per vedere noi donne avanzare. Le donne avanzano per merito non per scorciatoie. E le più forti restano sempre le pantere… rosa. 

mercoledì 5 agosto 2015

La Stella della Senna, la massoneria e gli ordini mistici occulti

La Francia ci ha sempre affascinato. Oggi ne parliamo insieme a chi ha in qualche modo fatto parte dei moti rivoluzionari, quegli stessi moti che hanno costruito la storia di questo nostro vecchio continente. Siamo con Simone Lorène. Il nome forse non dirà molto. Basta aggiungere “Stella della Senna” per vedere nei vostri sguardi un sorriso di approvazione e stupore. Bentrovata.
Simone Lorène: Sono molto contenta di essere stata da voi contattata.
Ti abbiamo conosciuta come una ragazza di quindici anni, figlia di due fiorai parigini. All’improvviso grazie al Conte de Vaudreuil, che inspiegabilmente ti prende in simpatia insegnandoti l'arte della spada, diventi una grandissima spadaccina. Che exploit!
Simone Lorène: Estica… una rivoluzione umana degna di profonde analisi antropologiche. Di inspiegabile, e mi riferisco al rapporto con il Conte, c’è ben poco. Se ci riflettiamo bene tutto ha un suo perché ed un suo per come.
Chiarissima. Qual è il tuo rapporto con Robert de Vaudreuil, alias lo spadaccino “Tulipano Nero”?
Simone Lorène: Essenzialmente sarò un’eroina mascherata che lo affiancherà nella lotta contro l'ingiustizia sociale che imperava nella società francese del tempo.
Poi però si troverà a fare i conti con un dato: quella stessa società che combatte le appartiene… Maria Antonietta è sua sorella?
Simone Lorène: Eh, sì. Botteresale, direi.  Non me lo sarei mai aspettato. Ho cercato di difenderla ma niente da fare. Dopo la sua morte, l'ultima mia avventura è stata la liberazione dei piccoli Marie Thérèse e Louis-Charles.
Andiamo alla parte interessante dell’intervista. I legami tra il Tulipano nero e certi circoli esoterici egiziani. Si dice che fosse un temibile antagonista…
Simone Lorène: Posso solo dire che siamo bombardati da contenuti falsi e fuorvianti. C’è chi attribuisce ai fiori significati e significanti. Penso che i fiori profumino e servano a rendere migliori i luoghi in cui si trovano.
 Ci spieghi meglio…
Simone Lorène: lei fa riferimento ad un antico ordine mistico… bene, questa è solo una convenzione umana per spaventare e assoggettare a sé milioni di inconsapevoli adepti. La stessa rivoluzione francese è stata voluta dai poteri forti. Le pare che non si conoscono certi meccanismi.
Si riferisce alla Massoneria?
Simone Lorène: Lei lo dice. Non ho mai nominato quell’associazione e me ne guardo. Piuttosto forse è il caso di concludere questa intervista.
D’accordo, anche se a malincuore…
Simone Lorène: un triplice abbraccio.